Pubblico il racconto di un capitano giocatore papà bardo e menestrello che ci diletta con i suoi appassionati racconti. Grazie Alessandro!!!
È passato un anno dall’ultima volta che ho fatto un resoconto di un torneo ed era anche quello un CIS U18.
Rispetto all’anno scorso questa volta le nostre squadre erano molte di più. Impossibile per me descrivere le vicende di tutti.
Come ho già avuto modo di raccontare a qualcuno, il torneo di quest’anno sotto certi aspetti è stato meno “magico” rispetto all’anno scorso; niente viaggio tutti assieme, niente avanti e indietro tra sede di gioco e appartamenti e nemmeno il buon Giandomenico con Luciana fuori ad aspettare i ragazzi con relativa pubblicazione dei risultati.
Nonostante ciò, quest’anno per me è stata un’esperienza comunque molto appagante.
Posso dire di aver visto bambini e ragazzi di 18 anni piangere dopo aver perso una partita.
Posso dire di aver visto bambini e ragazzi di 18 anni piangere dopo aver pattato una partita.
Posso dire di aver visto bambini e ragazzi di 18 anni buttare via una partita (o anche di più).
Posso dire di aver visto letteralmente volare via scacchiere per una ginocchiata involontaria al tavolo di gioco.
Ho visto questo e molto altro solamente perché ho avuto il privilegio e l’onore di poter essere accanto ai nostri ragazzi nella sala di gioco e credetemi, è un’esperienza che porterò sempre nel mio cuore e che auguro a tutti di poter fare almeno una volta nella vita.
Il finale del resoconto dell’anno scorso diceva “l’anno prossimo si vince”. Forse i risultati scacchistici non sono stati quelli sperati, però quello che umanamente ho portato a casa è stato molto di più che vincere un torneo.
Grazie a tutti ragazzi. Vi adoro!!



